Livelli di attenzione ed intervento

Ovviamente stiamo parlando di fenomeni prevedibili, tipicamente atmosferici, ecc. Ad esempio, quando le previsioni segnalano l’avvicinarsi di una perturbazione particolarmente violenta o prolungata, con almeno 48 ore di anticipo, i funzionari di turno della Protezione Civile cominciano a verificare tutti i dati in loro possesso, e a valutare il peso reale della segnalazione. Si controlla in particolare se le quantità di pioggia attesa siano al di sopra di una certa soglia (attualmente 50 mm/mq/24 ore), e se è il caso, si attiva un adeguato livello di attenzione:

 

Normalità    (verde)

 

 

 

Preallarme   (giallo)

 

 

 

Allarme        (arancio)

 

 

 

Emergenza  (rosso)

CODICE GIALLO (o Beta) – PREALLARME

Nello stato di preallarme, che generalmente è riferito a condizioni meteorologiche avverse, l'Unità Organizzativa Protezione Civile, allerta alcune strutture periferiche alle quali è assegnato il compito della gestione diretta dell'emergenza: le Prefetture, che rappresentano lo Stato nazionale a livello provinciale. Inoltre vengono allertati anche le sedi periferiche del Genio Civile regionale, perché si tratta di strutture tecniche presenti in ogni provincia e in grado di far intervenire ingegneri e geologi esperti in ogni momento.

Il preallarme è in generale una misura precauzionale, che non significa per forza essere certi che si verificherà un evento calamitoso significativo. Il suo significato principale è quello dell'essere pronti. In alcune regioni, infatti, viene anche denominato "stato di allerta" o "preallerta", nel senso che il livello di attenzione normale degli operatori di protezione civile (Sindaci, Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, Volontari, Consorzi di regolazione dei Laghi, Enti gestori di dighe, etc.) viene elevato di un gradino: si riducono le possibilità di prendere giorni di ferie, si rafforzano i turni di reperibilità, si tengono a portata di mano numeri telefonici utili, telefonini, e manuali operativi o piani di emergenza (se disponibili). Ovviamente, questa aumentata disponibilità di forze coinvolge innanzitutto la Protezione Civile regionale.

CODICE ARANCIO (o Gamma) – ALLARME

Se la situazione meteorologica peggiora, e le previsioni inducono a ritenere probabile il superamento di una seconda soglia di attenzione (attualmente, 80 mm./mq./24h.), o ci sono altri sintomi inequivocabili di un'emergenza imminente, l'Unità Organizzativa Protezione Civile dispone il passaggio allo stato di allarme.

In questo caso, viene attivata come prima cosa la Sala operativa regionale, e qui vengono convocati d'urgenza i componenti dell'Unità di Crisi regionale: tecnici esperti delle Direzioni generali interessate dal tipo di evento che, da questo momento in poi, siedono permanentemente nelle loro postazioni informatizzate e analizzano i dati che cominciano ad affluire in Sala Operativa dalle aree colpite.

Nel contempo, mentre le Prefetture attivano le strutture operative periferiche, il Servizio Protezione Civile attiva l'Ufficio Stampa regionale, che da questo momento in poi centralizzerà tutte le informazioni sulla situazione, diffondendo bollettini periodici e tenendo i rapporti con i mass media.

CODICE ROSSO (o Delta)- EMERGENZA

Si passa allo stato di emergenza quando gli eventi sono in atto, le segnalazioni di dissesti, esondazioni, si intensificano, e la Sala operativa regionale, con l'Unità di Crisi, inizia a lavorare con continuità, 24 ore su 24, e si devono predisporre i primi turni di sostituzione del personale impegnato.

L'Ufficio Stampa agisce con un suo referente nella Sala situazioni, adiacente alla Sala decisioni, dove l'Assessore alle Opere Pubbliche, edilizia residenziale e Protezione Civile riunisce gli altri Assessori interessati o i rappresentanti delle Province e degli Enti locali coinvolti o comunque si svolgono altre riunioni di emergenza.

Gli eventi di emergenza su cui interviene la Protezione Civile regionale sono un po' tutti quelli che coinvolgono beni, persone e centri abitati (alluvioni o inondazioni, frane, trombe d'aria, valanghe, terremoti, incidenti industriali, incendi boschivi, ecc.).

La Protezione civile entra in gioco:

·         sulla base delle previsioni meteo, che possono far pensare con qualche giorno di anticipo a uno scenario di piogge intense e quindi di frane o inondazioni in aree ritenute a rischio;

·         su segnalazione di Comuni, o altri Enti che siano stati coinvolti in un incidente industriale (rilascio nube tossica, etc.) o in un incendio boschivo di grandi dimensioni.

 

Non è il cittadino, infatti, che può allertare la Protezione Civile regionale, né è opportuno che lo faccia: la Protezione Civile NON E' una struttura operativa di soccorso, come i Vigili del Fuoco o la Polizia, o le Guardie Forestali, ma una struttura di coordinamento, cioè "di secondo livello".

 

La telefonata del cittadino che segnala un incendio o un allagamento DEVE essere fatta ai Vigili del Fuoco (115), per evitare di perdere minuti preziosi.

 

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