Anche
quest'anno si rinnoverà il rito della “esercitazione
Po”, manifestazione simultanea che coinvolge i paesi
rivieraschi, attesa quanto la liquefazione del sangue di San
Gennaro. Una tradizionale ricorrenza come lo è la sagra
paesana, con tanto di processione da parte delle locali
associazioni di volontariato con i propri uomini e mezzi.
Momento di imperdibile visibilità tanto che alcune
associazioni non perderanno occasione per fare sfilare anche
la Madonna locale (la gnocca di turno), figura che
normalmente è la cocca del presidente e che come dicono
dalle mie parti, gli sta in una manica, anche se a volte
sarebbe più corretto parlare di braga. A volte i gruppi più
numerosi e che se lo possono permettere, ne mettono in
passerella anche due.
E’
pensando a questo film già visto, agli attori che conosco
personalmente, alle battute e scenografie che conosco bene,
che mi sento stimolato solo in parte (non la mia parte più
nobile ) ed ho deciso di non partecipare in nessun modo o
forma a tale evento. Avrei infatti pensato di approfittare
della scarsa presenza di bagnanti di questi giorni di Aprile
per passare un fine settimana al mare. Temo purtroppo però
che la spiaggia non sarà tanto deserta, in quanto secondo
ciò che ho sentito dire da numerosi volontari di vecchia
data, anche loro preferiranno trascorrere il weekend fuori
porta, con qualunque tempo, ormai infiacchiti dal ruolo di
comparse nel grande Music Hall della “Brodwai
Civil Protection”, stanchi di questo gioco per
adulti ma interpretato da chi non ha mai voluto crescere
veramente.
Secondo
un copione reso ormai quasi illeggibile dal tempo, tutto si
svolgerà secondo una maniacale programmazione durata mesi e
non oso pensare alle ricadute sul sistema o sul malcapitato,
se uno degli ormai vecchi attori dovesse scordare la propria
battuta. Fucilazione sul posto? Esilio dal paese natio?
Chissà.
La
cerimonia culminerà con la consueta beatificazione delle
autorità e delle varie figure che si sono succedute durante
la manifestazione, con la distribuzione delle medaglie al
valore e la premiazione di generali e caporali, passando per
le consuete interviste e foto di rito.
Resteranno
come sempre esclusi dalla premiazione i soliti ignoti,
coloro che non potranno mai appendere medaglie al proprio
petto perché mai nati e quindi perfettamente sconosciuti,
sono i piani di emergenza e l'attuazione delle normative,
ancora oggi ignorati nonostante la legge lo prevedesse già
nel 1992 (Legge 225).
È
come dire che la religione che adoriamo e glorifichiamo (la
Protezione Civile), è un grattacielo sospeso nel vuoto,
senza fondamenta.
Le
esercitazioni devono servire per testare il sistema e
potenziare i punti deboli non come scenografia per foto
ricordo, solo la simulazione di situazioni improvvise,
attendibili e realistiche possono soddisfare alla necessità
di sicurezza per la popolazione che, non può subire
passivamente il susseguirsi degli eventi e delle correnti di
pensiero di politici e politicanti di turno, sia locali che
nazionali.
Mi
chiedo e Vi chiedo “ma noi che ruolo abbiamo?”, “è
proprio questa la Protezione Civile che vogliamo?”
Con
amarezza e sconforto vi porgo i miei saluti.
Roberto Nosari
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